giovedì 15 gennaio 2009

cucina vicentina parte prima: ravi al lardo



E questa volta una ricetta vicentina. Di una volta, credo. Molto di una volta. Non ricordo che né la mia nonna, né la mia mamma, mi abbiano mai fatto né le ravisse, né i ravi. Mi insegna il mio libro di cucina vicentina (La cucina vicentina, Amedeo Sandri e Maurizio Falloppi) che le ravisse sono le foglie delle rape (dette ravi in veneto), e che sono molto più raffinate delle rape, e che andrebbero consumate alla prima gelata di novembre. Bollite e poi cotte a lungo, fino ad asciugatura. Io non ho trovato le ravisse, ma i ravi sì. E così ho fatto la ricetta meno delicata... Col lardo, "che una volta il burro e l'olio venivano usati molto di meno...ma era lardo buono", dice mia mamma! Che poi è strano davvero come in Veneto (o forse a casa mia?) si parli sempre di "verdura cota"... qualsiasi cosa che abbia un colore verde e che assomigli ad un'erba, è verdura cota, sempre con una T sola. Possono essere erbette, pisacan (tarassaco), spinaci, biete, ravisse, sempre verdura cota è! :-) Questo piatto sapeva di una volta, sapeva di veneto, profumava di maiale, di casereccio, di una tavola di legno, di camino, di famiglia.

1 kg di rape
100 gr di lardo (di buona qualità, ascoltate la Giuli!)
1 cipolla
1 spicchio d'aglio
brodo di carne
sale e pepe

Scaldate la lama di un coltello e battete il lardo riducendolo in poltiglia. Mettetelo in un tegame e aggiungetevi la cipolla e lo spicchio d'aglio a fettine. Fate appassire, unendovi le rape tagliate a fette fini con le loro fogliette. Aggiungete mezzo mestolo di brodo e lasciate cuocere circa trenta minuti. Salate e pepate. Servite con dei crostoni di pane.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

le ravi cucinate così appaiono appetitose. solitamente le rape non attirano un granchè... anche questa volta stupisci. brava!

Anonimo ha detto...

Mi sa che questo non mi piace molto...che dici? magfi

Massimiliano Fattorini ha detto...

ottimi!!!!! adoro i ravanelli, li preparerò sicuramente!!!

Cuoche dell'altro mondo ha detto...

Sto iniziando ad apprezzare tutte le varietà di rape qui in Germania, ma devo dire che l'esperienza nel cucinarle è nulla, visto che a casa nostra non si mangiavano mai.
Forse con il lardo aspetto un pochino :-) Splendido e allegro il colore di questi ortaggi
Buon WE
Alex

Anonimo ha detto...

come mi ricordano la mia nonna...
grazie!

Anonimo ha detto...

Mi piace molto quest'iniziativa di parlare della tua cucina, o cmq di quella di una volta. Sono abituata a stravolgere le tradizioni in nome di una complessità culinaria che sento maggiormente mia, ora come ora, ma è anche vero che sono molto ignorante su alcune preparazioni semplici ma infinitamente gustose che appartengono alle mani dei miei avi. Prenderò ispirazione! Baci!

adina ha detto...

esatto maricler, alla fine questi cibi della tradizione sono tralasciati e vogliamo sempre scoprire e provare la novità. ma alla fine, questi piatti sono più nuovi di molti altri, perchè, quando mai li abbiamo mangiati prima? forse da bambini... io personalmente queste rape mai! più nuove di così! e poi, il libro sulle ricette vicentine è stato un regalo prezioso di una carissima amica. ne proporrò altre, già ho detto a mia mamma di trovarmi degli ingredienti! :-)))

Anonimo ha detto...

..no Adina, i ravi proprio no!Le foto che fai mi piacciono sempre di più...ma hai preso obiettivo macro?!?Sai che lunedì sera sono andata in montagna a fotografare la luna piena con la neve...che meraviglia, ti avrei voluta lì con me per qualche scatto...Baci, Elena

Anonimo ha detto...

Mi sembra un piatto da provare quello che ci proponi, non conosco la cucina vicentina ma le premesse mi sembrano gustose :)
Parlando del forno, posizionarlo e` stata la cosa piu` impegnativa. E purtroppo effimera, dato che ora lo devo spostare di casa.
Comunque e` comodissimo e immediato da usare.

adina ha detto...

@elena: i ravi non ti piacciono? :-) pensavo pure io.. ma invece non eran male! però forse preferirei le ravisse, verdura cota!
@kja: io ancora non l'ho posizionato, fai te. una casa così piccola... a natale mi è stato regalato il kitchen aid pure, puoi immaginare! esco io tra un po'... però è davvero bello! non vedo l'ora di metterlo in uso! :-)
buon fine settimana a tutti!!

Anonimo ha detto...

mah...resto incerta sui ravi, le ravisse invece mi piacciono molto, verdura cota!ho appena sciolto il cioccolato fondente con burro e versato a filo la panna fresca bollita per.....indovina far cosa?!?ma siiii, i tuoi tartufi ricoperti di cioccolato bianco e matcha...è un regalo che farò domenica, se vengono belli ti mando foto!Baci e buon we, Elena

Cristina B. ha detto...

mica avevo ancora visto questa ricetta...
che sappia io, né nella famiglia paterna nè in quella materna si facevano; condire col lardo sì invece, appena sciolto in padella.
E per quanto ne so mia bisononna distingueva radici, pisacàn e catalogna dall'altra verdura cota (con una t rigorosissimamente); la catalogna sempre mista con le coste, che se no era troppo amara. Però spesso saltata in padella, per alternare col lardo con una fetta o due di pancetta ;-)

Luci ha detto...

Non sono rapanelli!!!!!

Anonimo ha detto...

Dodo bollite si possono mettere in tecia sul posto del lardo con la salsiccia.
Altra versione , con aglio olio sale pepe a fine cottura prima di servire una bella manciata di parmigiano. La mia mamma le faceva così.