giovedì 6 settembre 2007

l'Antica Dolceria Bonajuto


...Se viene alla cinque, può parlare direttamente col Sig. Ruta, che le farà vedere il laboratorio. Addirittura!, pensavo tra me e me...

Ma facciamo un passo indietro. Era il 10 agosto quando arrivammo a Modica. Si veniva da Ortigia, la vecchia e bianca, avevamo percorso un pezzo di SS115 (che attraversa tutta la Sicilia!) per poi intrufolarci in una strada minore, in mezzo alla campagna. Quella strada... non un'anima, non un rumore. Forse il cinguettio di qualche uccellino o il passo veloce di un animaletto, ma ero troppo concentrata a guardarmi attorno ammirata: alberi di carrube e olivi e muri a secco a delimitare i confini, colline infinite e paesaggi ininterrotti, ogni tanto una casa silente al confine con la realtà. Il sole! Eravamo nel cuore del mediterraneo, quasi in Africa, in un triangolo barocco di pietre bianche calcaree. Modica ci è apparsa in lontananza, arrampicata in una fitta trama di casupole, mille campanili e altrettante chiese.
Subito l'incontro col ragazzo del b&b ci ha aperto la mente su uno scorcio della storia di Modica, il suo vecchio canale che l'attraversava, ora ricoperto, sul palio imminente, sulla cioccolata. Certo!, Modica è senza dubbio cioccolata. Il suo produttore più conosciuto è Bonajuto, chi non ha mai visto una tavoletta dalla carta rosa cipria o rossa o azzurro polvere con la scritta Bonajuto? Ecco, è lì la patria. E' lì il laboratorio. E' lì il negozio. Che vende una bontà dietro l'altra. Ho chiesto se mi spiegavano come veniva fatta la cioccolata, sono stati gentilissimi. Ecco, se viene alla cinque, il Sig. Ruta le illustrerà tutto. Caspita. Alle cinque circa ero là, in questa viuzza che sbuca nel corso Umberto, all'Antica Dolceria Bonajuto. E là c'era Pierpaolo Ruta, sesta generazione dei Bonajuto, che ha ripreso in mano le redini dell'azienda, per continuare una tradizione.

La Fabbrica Bonajuto esiste dal 1880, fu fondata da Francesco Bonajuto, ha iniziato a raccontare il Sig. Pierpaolo Ruta che, assieme a Francesco Ruta, è titolare dell'azienda Bonajuto. L'allora Contea di Modica era stata sotto il dominio spagnolo essendo governata da Filippo V, sovrano spagnolo, che aveva acquisito il titolo di Conte di Modica. E gli Spagnoli a loro volta avevano preso in prestito dagli Aztechi la lavorazione della cioccolata, partendo dal xocoatl, in origine una bevanda azteca che dava vigore - ma pare altresì che gli aztechi chiamassero anche il seme del cacao in questo modo. Pierpaolo ci ha raccontato del suo viaggio in Africa, vicino al Senegal, dove c'è una grande coltivazione di cacao. E ci ha spiegato come la cioccolata di Modica abbia la caratteristica di arrivare al palato prima con la dolcezza e la granulosità, e solo in un secondo momento, con l'amaro del seme di cacao. La lavorazione primitiva consisteva infatti nel macinare i semi di cacao su una pietra ricurva chiamata metate sotto la quale veniva messa una piccolissima fonte di calore, e da qui la bevanda. Poi gli spagnoli decisero di dolcificarla, aggiungendo lo zucchero e altre spezie.


Bonajuto ha mantenuto questa tecnica antica della lavorazione del cacao non privato del burro di cacao, e della dolcificazione a bassa temperatura, o a freddo (circa 45 gradi), che permette allo zucchero di non sciogliersi, evitando anche il concaggio (termine che deriva dalla forma a conchiglia dei rulli usati durante la lavorazione del cioccolato, i quali amalgamano cacao e zucchero rendendo il cioccolato un prodotto omogeneo e di granulometria molto fine). La pasta che si ottiene viene messa negli stampi, che vengono poi sbattuti per far sì che assuma la forma desiderata.

Insomma, tutto un mondo nuovo, ai miei occhi sconosciuto. Tralasciando il cioccolato, che non ho potuto acquistare altrimenti mi si tramutava in bevanda azteca (!), da Bonajuto fanno anche ottimi cannoli...


... e poi 'mpanatigghi (tipici biscotti di carne e cioccolato), e nucatoli (che vedete nelle foto), biscotti a forma di s, ripieni di cotognata, miele, fichi secchi, mandorle, e poi aranciata e cedrata, torroni, fave di cacao, liquori al cioccolato...


Grazie grazie a Pierpaolo Ruta per la simpatica disponibilità e affabilità, grazie al pasticcere che mi ha permesso di fare le foto, alla super pasticcera che tra una fila di nucatoli e l'altra, riempiva cannoli per i clienti e me ne ha anche regalato uno!

Antica Dolceria Bonajuto
Corso Umberto I, 159
Modica (RG)
tel. 0932 941225

14 commenti:

Chiara ha detto...

Che goduria!

Il tortellino ha detto...

Complimenti, un reportage perfetto!

Anonimo ha detto...

Ciao Adina!
Mamma mia, ho il magone a leggere della Sicilia!
Bonajuto l'ho visitato anch'io ai primi di agosto..credo sia impossibile descrivere l'inebriante profumo di cacao che ti avvolge quando si ntra tra le boiserie della pasticceria..Vogliamo parlare della sublimità delle fave di cacao tostate(che paghi a peso d'oro)???ah che nostalgia....PS:bonajuto ha il sito internet ed i loro prodotti puoi farteli spedire!
saretta

Anonimo ha detto...

ciao saretta! l'ho messo il link di bonajuto, l'ho visitato eccome! :-) una bontà... le fave di cacao le ho prese sai? un micro vasetto, ma dove sennò, se non lì..

Anonimo ha detto...

Vabbè, ma vuoi farci morire...
vedere tutti questi dolci, giusto prima di pranzo è un colpo al cuore... anzi alla gola!!! :)
baci

Anonimo ha detto...

sono capitata per caso su questo blog e mi piace, conosco il cioccolato di Modica Bonajuto ma non sapevo chi e cosa c'era dietro, molto interessante, mi pare ancora molto artigianale, è così? complimenti per i post, scrivi molto bene, sei forse una giornalista o scrittrice? ciao.

Giovanna ha detto...

beh adina , che dire? te lo sei proprio "gustato" questo viaggio in sicilia! proprio un'esperienza divertente! e molto ben raccontata :)

aroti ha detto...

encantada!

Sandra ha detto...

Una parola sola:SLURPSSSSSSSSSSSSSSS!!
:)

k ha detto...

Brava Adina!
Questi bellissimi pezzi di diario di viaggio li raccoglierò per il mio prossimo tour in sicilia. Pensa, proprio ieri sera ho assaggiato la mia prima cioccolata di Modica. Il produttore è un altro (l'ho trovata su Esperya) ma credo che la tecnica artigianale sia la stessa. Davvero divina, con un bicchiere di passito di Pantelleria...
E questo cannolo? sto sbavando sulla tastiera...
w la sicilia :)
baci

Anonimo ha detto...

Ma questo e` un attentato!
Non e` che mi hai riportato un "cannolo da viaggio", no, eh? :)

Anonimo ha detto...

Oltre alle 'mpanatigghie, alla pasticceria Bonajuto preparano (ma raramente e solo su richiesta) un altro dolce dalle radici molto antiche e delizioso: le licumie, con cioccolato e melanzane.

Complimento per il blog e le splendide foto...ti linko! :)

JAJO ha detto...

Bellissimo "reportage" Adina, e Pierpaolo è veramente una bella persona con una grande passione per il suo lavoro. Un paio di anni fa feci un ordine direttamente per posta elettronica e mi rispose personalmente con una lunghissima email nella quale specificava per ogni dolce il tipo di cioccolato adatto e la relativa lavorazione.
Complimenti ad entrambi :-D
Jacopo

Anonimo ha detto...

Che meraviglia il tuo reportage, Adina! Sono stata da Bonajuto a maggio 2006, anch'io dopo averlo sognato per lungo tempo, anche io restando a bocca aperta visitando Modica, e assaggiando per la prima volta gli 'mpanatigghi che sono di una bontà indimenticabile! Oggi mi hai fatto rivivere tutto quanto e ti ringrazio!