mercoledì 28 marzo 2007

à la recherche du macaron inconnu



Oramai da Parigi son tornata da un bel po'... e, se solo vi avevo raccontato del libro sui cakes che avevo preso da Gibert in boulevard St Michel (che libreria grandiosa!! ..mi ricorda tanto quando, a 16 anni, ci ero stata la prima volta con Florence, la mia amica conosciuta su una pista di pattinaggio sul ghiaccio a Chamonix a 11 anni, diventata pen-friend come all'epoca si usava, e poi l'amicizia si era approfondita fino a che ero non andata a Parigi a trovarla e lei a trovare me nel Veneto), molto ancora avrei da dire sulla città che per anni è stata nel mio cuore come meta desiderata di seconda vita. La scoperta più bella però, considerando che stiamo scrivendo di cucina, è stata l'assaggio dei macarons! Fa molto blog parlare dei macarons, li ho letti ovunque, e conosciuti da che sono entrata in questo mondo di cuochi virtuali e meno virtuali (credo che a casa tutti ci cimentiamo davvero con pentole e macchine digitali e... eccome se ci divertiamo!), ma assaggiati davvero non mi era mai capitato. Chiaramente ho voluto provare quelli di questo mito che è Pierre Hermé e poi la famossissima pasticceria Ladurée sugli Champs-Elysées. In un sol giorno me ne sono mangiata almeno 8... ma ho anche camminato tantissimo, per cui credo di averli smaltiti bene.

Insomma, voto dieci a zero per Pierre Hermé. Troppo? Forse, ma sarà che il primo macaron assaggiato, quello della foto, ha avuto tutto il sapore della novità, dell'aria parigina frizzantina dopo un risveglio brioso, della place St Sulpice, della condivisione di questo dolcetto con Christian, il sapore delicato e sempre più profondo del frutto della passione e del cioccolato. La fantasticheria è mordere questa pasta tenera che è un misto di meringa e farina di mandorle, ma né l'una né l'altra, e trovarvi dentro questa sofficità che poi incontra la ganache di cioccolato fondente che lascia un aroma che non si dimentica più! E poi, il macaron all'olio d'oliva, un sogno verde irrinunciabile, e quello alla noce di cocco, al lampone, al caramello e burro salato, al caffé... Sarà sarà... ma Ladurée nel pomeriggio, con una tazza di profumato té caldo, non mi ha altrettanto soddisfatta.

75 avenue des Champs Elysées, Paris

2 commenti:

Ivana ha detto...

Che nostalgia Parigi, in questo post ho respirato l'aria parigina, uggiosa e frizzante, tipica di marzo, che ho potuto conoscere e che vorrei tornare a respirare!

FrancescoP ha detto...

Herme 100 a 1!! Laduree e' affollato e turistico. Il tea ... non mi piace neanche.
Se solo avessi tempo ... sono due ore da dove sono, facile prendere il TGV e passare un sabato a Parigi o Londra. Dopo il matrimonio!

Ciao e ben tornata.