mercoledì 27 febbraio 2008

snack: il polpo arrossito



Il polpo già l'avevo fatto, incontrava allora la riccia, ricordate? :-) Poi incontra spesso anche delle patate, delle olive, e del sedano, nella sua versione più classica. Io ho voluto fare una prova, e abbinarlo a... sotto vi dico con cosa, ma qui ci tenevo a dirvi che il rosso la fa da padrone, perché mi piace che ci sia un filo conduttore a volte in quello che cucino, soprattutto se è semplice, come questo piatto. Mi mette allegria. Vado un po' di corsa (alla faccia delle giornate sulla lentezza.. dove sono?) ... ho anche un meme da fare, su invito di Stella, domani o dopo mi applico. :-)

un polpo (vi dico, anche surgelato!) (c'è del rosso)
due finocchi
una cipolla (rossa)
un'arancia (rossa)
un pizzico di peperoncino (rosso)
un cucchiaio di aceto
olio extravergine
sale (rosso)
3 pita (pane schiacciato)

Innanzitutto fate cuocere il polpo in acqua non salata, ma con mezzo limone dentro, per circa 30 minuti (anche più, dipende dalla grandezza del polpo). Nel frattempo 1) tagliate i finocchi in quarti e scottateli in una padella appena unta d'olio e coperta con un foglio di alluminio, 2) lessate per qualche minuto le cipolle rosse a fettine sottili e fatele raffreddare, 3) sbucciate mezza arancia e pelatela a vivo, eliminando le pellicine, e spremete il succo dell'altra mezza, 4) preparate una vinaigrette col succo d'arancia spremuto, un paio di cucchiao d'olio, l'aceto, il peperoncino, il sale rosso. Quando il polpo è cotto, fatelo raffreddare nella sua acqua di cottura, poi sgocciolatelo e tagliatelo a listarelle. Conditelo con la vinaigrette e aggiungetevi i finocchi. Scaldate appena le pita e riempitele col polpo. OT-TI-ME! :-)

martedì 26 febbraio 2008

torta di sempre, con cioccolato e lamponi



Beh, oggi mi sono alzata presto, prima del solito. Il cielo è nebuloso, bianco e tristarello. Non riuscivo più a stare nel letto, io sono una di quelle persone che quando si svegliano si alzano, non riescono a ciondolare sotto le coperte. Piuttosto faccio colazione, come adesso, e il latte è troppo caldo... e i pensieri vanno alle cose dell'ufficio che scadono. Vita infame.
Una ricetta al cioccolato, tutta intendo, non l'avevo mai pubblicata, no? Che stranezza... e sì che amo il cioccolato, anche se alla fine non lo mangio quasi mai. E sì che le torte di cioccolato sono tra le più diffuse. E sì che questa che vi presento, insieme alla mia torta di mele, è un mio classico di sempre. Da Stella un qualche sabato fa (mangiato bene proprio!), il nostro pasticcere di fiducia ci aveva fatto dei muffin al cioccolato e lamponi. Come la mia torta di sempre! Eccola.

180 g di burro
180 g di cioccolato fondente
3 uova
250 g di zucchero
280 g di farina
1 cucchiaino di lievito in polvere
50 g di farina di mandorle (o mandorle tritate fini)
70 g di lamponi

Sciogliete il cioccolato col burro in un pentolino, a bagnomaria, e lasciate che si raffreddino qualche minuto. Riunite in una ciotola le uova e lo zucchero e sbatteteli con una frusta fino ad ottenere un composto spumoso e denso. Incorporatevi pian piano le due farine, il lievito, il cioccolato fuso e quasi tutti i lamponi (tenetene qualcuno per decorare). Mescolate bene amalgamando tutti gli ingredienti. Foderate una tortiera di circa 20 cm di diametro di carta forno o imburrate, e versate il composto, che sarà abbastanza denso. Infornate circa 35 minuti a 180°. Potrebbe servire qualche minuto in più se la tortiera è più piccola. Sfornate. L'interno deve risultare quasi bagnato, ma è il suo buono. Spolverizzate con lo zucchero a velo e servite con dei lamponi freschi.

domenica 24 febbraio 2008

marmellata di ananas, vaniglia e anice


Eccomi qua, dopo breve pausa. Ogni tanto serve, per raccimolare forza, idee, e concentrarsi su ciò che nella vita riveste maggiore importanza. Poi abbiamo finalmente traslocato con lo studio, almeno dieci giorni di fatiche, ancora non terminate. Ma adesso, nonostante il tutto sia ancora in fase assolutamente provvisoria, nonostante lo scanner non sia a pennello, il programma della contabilità non funzioni per nulla, io sia indietro con le scadenze e mi toccherà lavorare la notte questa settimana, devo ammettere che guardare fuori dalla finestra immensa della mia stanza e vedere una luna piena e tronfia sopra dei palazzi bellissimi mi rende orgogliosa a tal punto che tutto il resto passa quasi in secondo piano. Perché la luna è la mia amica di sempre, ve l'avevo mai detto? :-)
Torno con una ricettina facile, che però mi ha dato una grande soddisfazione. Un po' perché le marmellate non le avevo ancora provate a fare, un po' perché credo mi sia venuta bene, almeno a me piace! :-) Ha la consistenza bella, con i pezzi di frutta, non gelidificati ma morbidi. I consigli e l'ispirazione li ho presi da un numero di Saveurs, dove Corinne, che assieme a Gil gestisce il Domaine de la Cavalière nella regione delle Alpilles francesi, insegna come fare le confitures d'estate e le truffes d'inverno. Ciò che più mi ha colpito è stato il suo metodo: mai coprire la marmellata che bolle, mescolarla sempre, raschiare le pareti col cucchiaio di legno, là dove s'annida la pectina della frutta, non schiumare, ma far assorbire piano piano, non aggiungere stabilizzanti artificiali, è sufficiente il succo di un limone o i semi di quest'ultimo fatti macerare in un po' d'acqua, aggiungere solo alla fine qualche spezia. Forse sono consigli che tutti sanno, ma per una dilettante delle marmellate come me, sono stati preziosi. Io avevo dell'ananas che mi era rimasta, per cui ho pensato di trasformarla in marmellata aggiungendo dei semi di anice.
Ne ho fatto solo un vasetto, moltiplicate le dosi se volete farne di più.

500 g di ananas tagliata a pezzetti
150 g di zucchero
mezzo bastoncino di vaniglia
un cucchiaino di semi di anice
mezzo limone

Fate macerare l'ananas a pezzetti con lo zucchero un paio d'ore. Spremete mezzo limone, tenete il succo, e fate macerare i semi in un bicchiere con un dito d'acqua. Portate a ebollizione la frutta e la stecca di vaniglia mescolando bene per circa un'ora, non schiumando, fintanto che la schiuma si è assorbita. Togliete la vaniglia, versateci l'acqua dove avete fatto macerare i semi del limone, date due giri col mixer a immersione, non frullando tutto, solo un po' (l'ananas è un frutto che tende a restare compatto), e metteteci i semi d'anice. Quando il composto non fila più sul cucchiaio, abbassate il fuoco, e aggiungete il succo del limone. Versate la marmellata ancora calda nei vasetti puliti e lavati, riempiendoli bene, chiudete e girateli sottosopra tutta la notte.

venerdì 1 febbraio 2008

mara mi ha cacciato in un bel guaio.. :-)

Ma bello nel senso vero: bello!!!! Mara è la mia cuoca sentimentale per eccellenza, colei che riesce a cuocere i migliori pani e a fotografarne le superfici tali da sembrare quadri di Fontana! E, causa mia, mica si è inventata un meme, per me?
Un gusto nella mente di Dio, lo definisce John Lanchester... quindi, mi applico?

mela verde e formaggio asiago
fichi e prosciutto crudo
uova e asparagi
maiale e mele
olive e capperi (...e tonno)
cozze e patatine fritte
fagioli e cipolle crude
arance e cipolle
broccolo romanesco e pomodoro secco
polenta e baccalà

Ora non mi resta che girarlo ad altri 5 bloggers, di cui solo 3 food&wine. Scelgo: Michela Streghina, Pisolina, Remo e Stefano, Sandra e Orchidea.

p.s. è vero, sono stata stringata, eh? allora, il meme consiste nell'elencare 15 (ma Mara gentilmente mi ha concesso di scriverne 10) accoppiamenti di cibi che nella vostra mente, palato, stanno bene insieme, che si completano, che si esaltano, che si stimolano, che uno da solo sì, ma con l'altro rasenta la perfezione!