lunedì 21 gennaio 2008

i tigli, la mia miglior pizza!

Non volevo metterle le fotografie, nemmeno queste piccolette sopra, non rendono giustizia a quella che posso definire, ad oggi, la miglior pizza mai mangiata. Ma guardatevele sul sito, ne vale la pena. Forse che il miglior pizzaiolo italiano sia dei monti Lessini, quella zona del veronese al confine con la provincia di Vicenza? Non me ne vogliano i napoletani... ma i veneti, anche se può apparire strano, hanno una tradizione pizzaiola di tutto rispetto, da far concorrenza a Napoli. A I Tigli, a San Bonifacio, la pizza è superba. Prima di sabato sera, forse nella mia personale classifica vinceva Sforno, a Roma. Pure Pizzarium è degno sicuramente di nota, tanto che ci voglio andare tutte le volte che vado a Roma. Ma questa volta, questa pizza, li ha battuti tutti.
Il pizzaiolo: Simone Padoan. Non è certo un nome nuovo, guardatevi il sito di Identità golose e lo troverete lì, relatore tra i migliori cuochi italiani. E' giovane (ha la mia età!), ha aperto la pizzeria nel 1994, ma solo qualche anno dopo ha voluto girare pagina, per scrivervi solo prodotti di qualità estrema, ricercatezza, bellezza. La miglior pizza nasce dall'impasto, un impasto vivo, che usa solo farine biologiche macinate a pietra e ricche di minerali provenienti dal Piemonte e da Buttapietra (VR), e acqua di sorgente dalle terme di Caldiero. La lievitazione è la sua specialità: lunghissima. Un lievito madre che si è fatto da solo, con lo yogurt alla base. In 3 chili di impasto pare usi appena 4 grammi di lievito: è il tempo che fa il resto. Il suo impasto, sia con lievito di birra che con quello tradizionale (pasta madre), lievita almeno 12 ore in cella a 15 gradi, e il mattino successivo l’impasto viene rilavorato e ne escono le palline di pasta che continuano a lievitare fino alla sera, per un totale di 30-36 ore.

Mangiare la pizza a I Tigli è una danza. Prenotando si accede alla degustazione, altrimenti si può mangiare la pizza tradizionale. La differenza sta sicuramente nella tipologia di serata che uno desidera, di prezzo, di gusto. Le pizze tradizionali sono comunque di rilievo, ma una degustazione si deve fare una volta. Degustazione significa che la pizza viene servita una per volta, tagliata a spicchi, al centro del tavolo. E al centro del piatto, gli ingredienti la fanno da padrone soli, per l'assaggio della freschezza. Io amo per definizione la pizza margherita, da sempre. Quasi mai oso dei sapori diversi. Ma qui non si può. Gli ingredienti sono perfettamente armonici tra loro, mai invasivi. La degustazione parte con la pizza dal sapore meno "forte" per arrivare a quello più "deciso". Un po' come per una degustazione di formaggi. E' un continuo giro di valzer. Un assaggio continuo, non interrotto, ma che lascia desiderare ciò che sarà dopo. La pizza con bufala campana e datterino al basilico era nella sua semplicità fantastica. Nessun liquido squacqueroso veniva rilasciato dalla bufala (come in genere accade nelle pizze con la bufala), e il pomodoro sembrava portare con sè il sapore del vento e del sole. La pizza coi finferli e la fonduta di camembert al timo era soave, quella col radicchio di treviso e fettine di vitello addolcite da una crema di latte e capperi sorprendente.

Pizze cotte solo con legna di olivo ("perchè brucia lenta e a temperatura costante"), vini in biodinamica (leggo) birre italiane e belghe, tutte rifermentate in bottiglia, e dolci buonissimi. Ecco, pare un ristorante d'alto livello, questa pizzeria, dove nulla si può lasciare al caso. C'è una gestione un po' tedesca, leggasi con regole, ma gentile e preparata. Ma persino i dolci meritano di essere citati. Credo siano opera dello stesso Simone Padoan. Io ho assaggiato una crema cotta al pistacchio con a parte delle fettine d'arancia a vivo, e una mousse di cioccolato bianco profumata d'autunno. Ottime entrambe.
I prezzi sono più alti del normale, se si decide per la degustazione. Mediamente 20 euro a pizza. Ma io credo ne valga la pena, ecco, non è la semplice pizza di una sera, è una vera e propria esperienza di chi ha saputo tramutare il lavoro di tanti in qualcosa di speciale.

Pizzeria I Tigli
Via Camporosolo, 11
San Bonifacio (VR)
tel. 045 6102606

18 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma pensa che coincidenza!! ho dei cugini che abitano a San Bonifacio... vorrà dire che la prima volta che li vado a trovare mi farò portare ad assaggiare questa pizza squisita!

stelladisale ha detto...

che meraviglia! beh certo che ne vale la pena, se le materie prime sono così di qualità e tutto è così curato nei particolari...

Anonimo ha detto...

Ora mi devi veramente spiegare, come tu, vicentina di nascita e milanese d'adozione, hai fatto a trovar fuori questo posto così carino e, a tuo dir, una pizza così speciale?!?Mah....mi stupisci ogni giorno!Baci, Elena

Loste ha detto...

A parte che ho quasi mandato in corto la tastiera, sbavandoci sopra. Sono dodici ore che sto in piedi e ho un certo appetito. Ma 120km (240 A/R) da Treviso li vale tutti, vero ?!
MArco (Loste)

adina ha detto...

sììì, li vale tutti!! provatela davvero, merita!

il maiale ubriaco ha detto...

guarda, avevo i miei dubbi appena aperto il tuo blog. poi ho letto il post e sembra davvero ne valga la pena, un posto speciale insomma. Si, perché mangiare é un piacere, un arte, una poesia...pure mangiare un pizza puó e deve essere un'esperienza particolare.
io ho origini napoletane, quindi vi dico che dalle mie parti trovare una pizza "scadente" é veramente dura...ma appena ho un attimo di tempo, prima la cucina (ho un piccolissimo forno a legna nel giardino di casa mia e poi vi do una picola lista di pizzerie da provare semmai vi trovaste nei dintorni Napoli e provincia..

Saluti

Re

il maiale ubriaco ha detto...

...pardon, qualche strafalcione grammaticale dovuto alla fretta!

Salutiii!

re

Benedetta ha detto...

e nooo..e dopo che ho letto la tua rece come faccio a provarla? verona è troppo lontana..sigh.. POVERA ME!

adina ha detto...

ciao remo, hai detto bene. mangiare è un'arte, una poesia. quante pizzerie ci sono in giro? un sacco e di più. ma speciali davvero, alla fin fine, poche. metti la lista delle pizzerie napoletane, dai. la pizza è in assoluto il mio piatto preferito, e avere buone indicazioni mi piacerebbe, per quando verrò nuovamente a napoli! questa de I tigli, non ha il bordo alto, gommosetto, è il giusto sottile, ma non troppo, croccante fuori, ma soffice dentro, molto simile a quella di Sforno a Roma, se la conoscete già. ma io credo, meglio di quella! :-)))

Anonimo ha detto...

Ciao, Molto interessante quest' articolo; Italiana di origine sono una pazza di gastronomia italiana! e di pizze; pochi giorni fa ho visto in tv francese (perche sono anche fancese!) un reportage intitolato "Roma segreta" e parlava del pizzarium di Roma; uhmm queste pizze...come sembrano buonissime! cmq ho visto un po il resto del tuo blog pieno di buon idee per cucinare come i paccheri al gorgonzola..
Bene, un saluto e a presto Aurelia

elisabetta ha detto...

Beh', la distanza da qui (Mestre) non è poi così esagerata... e poi mi capita di passare da quelle parti, ogni tanto, quindi prendo subito nota. Ciao

Cuoche dell'altro mondo ha detto...

Ogni volta che torno a Roma mi propongo di andare da Pizzarium e Sforno, ma non ci sono ancora riuscita, mannaggia. Se dovessi passare per Verona ora so dove andare :-) Grazie. Buona giornata, Alex

FrancescoP ha detto...

Se potessi ci passerei e mi farei una birra belga (le migliori al mondo) anche se in Italia costano 12x piu' che in Belgio!

Fortuna che sono in olanda, perche' la tua descrizione della degustazione mi fa venire la bava ... ma pensare a cio che posso mangiare qui in ufficio me la fa seccare!

PS: PErche' non togli la parole di verifica? Spesso (lo so sono io il problema) mi scordo di metterla e non mi rendo conto che il commento non viene salvato.

CoCò ha detto...

L'enfasi con la quale ne parli mi mette addosso la voglia di provare la pizza seppure dalla foto mi pare abbia i bordi bassi e non alti alla napoletana come piacciono a me, solo quel dolce però varrebbe già la visita

Elisa ha detto...

Da buongustaio quale e`, ne aveva parlato anche Paolo Marchi qui:

http://www.marchidigola.it/pizzeria-i-tigli-un-pieno-di-bonta/

Questa recensione mi piace cmq di piu' :)
Spero di poterla assaggiare, perche' finora Sforno resta imbattibile :))

P.S. la pasta madre la preferisco interamente naturale, senza l'aiuto di fermenti di alcun tipo, vedi lo yogurt...tanto fermenta lo stesso e si evita il latte che da molti non e` tollerato e non parlo solo di lattosio.

fiordisale ha detto...

pensa che l'estate scorsa, quando sono stata a verona, ero così abattuta di trovare solo ristoranti pro-turisti, che alla fine covammo (grazie a mio figlio che già loaveva trovato)un ristorantino indiano ch'era la fine del mondo. Adesso però mi rimometto di tornare ufficialmente in visita ad un amico, ufficiosamente per sta pizza, anzi vedrò di starci qualche giorno in più per assaggiarne diverse. intanto, giusto per non farmi cogliere alla sprovvista, memorizzo il numero, così quando (come tutti l'omini) si farà cogliere dal panico, chiedendo dove ceniamo? tirerò fuori na faccia da schiaffi e il cellulo. isn't fantastic?

Christian ha detto...

buona si!

Anonimo ha detto...

buonasera a tutti...vi ho trovati per caso...! volevo solo confermare la bontà della pizza...io abito vicino a S.Bonifacio...e devo ammettere che ogni volta è fantastica! ci vado spesso...anche le pizze tradizionali sono imbattibili...e anche l'ambiente è carino!!!