lunedì 30 aprile 2007

amor polenta


Dopo qualche ricetta (poche a dire il vero) delle mie origini venete, voglio presentarvi un dolce tipico della Lombardia. Credo sia conosciuto anche in Umbria, ma so per certo che a Milano e a Varese è molto diffuso. Si chiama Amor Polenta, altresì detto, Dolce di Varese, ed ha origini povere, come il suo ingrediente principe, la farina gialla, che dev'essere macinata finemente. E' fatto in questo stampino tipo plum cake, ma scanalato all'interno, che ormai si trova solo in negozi specializzati e, anche qui, è fatto per lo più da artigiani lattonieri. Io l'avevo preso da Medagliani, mi ero lasciata coinvolgere dal fatto che fosse artigianale, più che dall'utilizzo vero e proprio... le tradizioni sono parte della nostra storia, in fondo. Ho voluto attenermi alla tradizione il più possibile, usando il cremor tartaro invece del lievito chimico, ma il risultato non cambia. Il cremor tartaro, che non si trova facilmente in giro, è l'antesignano del lievito chimico (il bertolini, per dirne uno). Nell'Artusi che mi è stato regalato, ogni ricetta che doveva lievitare, lievitava col cremor tartaro!

120 g di burro
120 g di zucchero a velo
60 g di farina bianca
60 g di farina gialla (macinata finissima)
40 g di farina di mandorle
4 uova
amaretto di saronno (sempre lombardo!)
una bustina di cremor tartaro (o di lievito chimico)
burro e pan grattato per lo stampo

Mescolate le due farine con la bustina di cremor tartaro e setacciate. Ridurre le mandorle in polvere finissima, unendovi mezzo cucchiaio di zucchero semolato. Con il frullatore montate il burro con lo zucchero a velo, poi aggiungetevi, uno alla volta, due uova intere e due tuorli, le farine, il cremor tartaro, la farina di mandorle e un goccio di amaretto di saronno. Imburrate bene uno stampo da amor polenta, a forma cilindrica e scanalato, e passatevi un po' di pan grattato. Versate l'impasto nello stampo, livellando bene, e mettete in forno caldo a 175° per circa 45 minuti, senza mai aprire. A cottura ultimata, delicatamente capovolgetelo su una gratella. Il calore appiattirà il fondo, che potrebbe essersi gonfiato durante la lievitazione. Spolverizzate leggermente con zucchero a velo.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

grazie di avremi fatto conoscere questo dolce tradizionale lombardo. Io uso sempre il cremor tartaro e mi trovo veramente bene, non capisco perchè sia stato sostituito da quello chimico, forse solo leggi di mercato.
Carino questo stampo scanalato, che dà al dolce un aspetto un po' retro'. Oh, qui sotto c'è un polpo rosa che mi guarda un po' aggressivo, che faccio, devo aver paura? :-))
Foto sempre belle, come le ricette.
Baci!!

Anonimo ha detto...

Pensa che ho lo stampo ma non l'ho mai fatto :)
E dire che sono una grande mangiatrice di polenta, sono originaria della provincia di Como, puoi immaginare.
Molto carina la forchettina.

aroti ha detto...

ecco il mio errore: ho preso della farina gialla macinata grossa..

buona serata.

Gaietta ha detto...

ciao adina (ih ih ih ancora ridacchio per il nome perchè ti giuro che posso capire! anche io sono abbastanza generalessa decisionale!!!!)
Io l'amor polenta l'ho fatto qualche tempo nello stampo da plum cake normale, ma in versione completamente celiaca...uno spettacolo!
a presto!

Anonimo ha detto...

Ciao Adina!!!Manco per qualche giorno e tornando ritrovo un sacco di nuove ricette da provare...tra te, cavoletto, fabien, etc...c'è un gran da fare e molte buone cose da provare...che bello!!!
Ieri sera mi sono inventata un dolce, stasera assaggio e domani ti farò sapere...so che sabato hai una cena, sarei curiosa di conoscere il menù...chiedo troppo?!?...beh da una cuoca come te non ci si può che aspettare una golosa cenetta...A presto,Elena