La casa era giusto al confine tra il vento e la sete, un posto abitato da fate e da poche altre forme di vita ugualmente concrete, vicino all'incrocio di un paio di strade sterrate, che senza motivo apparente si incontrano e poi, disperate, ripartono, tristi, così come sono arrivate .. qualcuno che fermo all'incrocio pensò "aspettiamo che arrivi l'estate" (Daniele Silvestri)
In un posto alquanto improbabile, ficcata in una viettina che parte da via dei Transiti, tra viale Padova e viale Monza, dei nostri amici qualche tempo fa ci hanno suggerito questa trattoria. Da Abele. Entusiasti ci siamo tornati e ci ritorneremo. Non posso definirla una vera cucina milanese, non credo nemmeno si picchi per esserlo, ma è senz'altro una cucina tradizionale, che spesso diventa anticonformista e a volte insolita. Insomma, spesso ci si trovano ingredienti non così comuni, tipo il luppolo dell'altra sera!
Il menu non ha una scelta vastissima, ma in questo sono d'accordo e preferisco decisamente meno alternative, purché decise. E' molto conosciuta per i risotti che, devo dire, sono eccellenti. L'altra volta avevo assaggiato il risotto con fragole e brie ed era molto delicato. Le fragole lasciavano un buon gusto senza invadere la mantecatura del brie, e viceversa.


L'altra sera invece abbiamo mangiato la quiche di luppolo e ricotta di capra e un'insalatina di fave, pecorino e cicorino come antipasto, abbiamo saltato il primo, prediligendo dei totanetti al profumo di arancia e del baccalà mantecato con olive e capperi su un fondo di indivia e, come dolce, una trifle di cioccolato e fragole e un'ile flottante. Ora, la quiche era buona, senza avere un sapore forte di panna o uova, e aveva nel mezzo questi germogli di luppolo che, davvero, non avevo mai assaggiato! I totanetti super, morbidi, con un ripieno profumatissimo di zest di arancia e il baccalà (che ho solo assaggiato) molto dignitoso (per una veneta come me, che lo ama cotto in modo diverso).
Appunto sul dolce: la trifle di cioccolato e fragole l'ho presa per non ripetermi (nel menu c'era anche una tatin di pere che avrei senz'altro prediletto... ma sempre la tatin?? ok che è il mio dolce preferito, però... ), ed era buona, ma non eccelsa. Ossia, la coppetta di plastica non mi ha convinta, e ok che siamo in trattoria, ma lì davvero è tutto molto curato, seppur distrattamente: la boiserie di una volta è stata pittata di verde smeraldo, ci sono quadretti e foto alle pareti che spaziano dall'antica Milano al quadro moderno, e il soffitto è tutto viola! I piatti di portata poi prevedono spesso delle cocottine arancioni, cenno diverso dal solito piatto. E quella coppetta di plastica... mmhh... la mousse di cioccolato poi era buona sì, fatta in casa sì, però.. banale, ecco. L'ile flottante invece era superbe!


Altri piatti nel menu l'altra sera erano, tra i primi, un risotto con le fragole e brie, un risotto con il cervo e i funghi, dei canestrelli di zucchine e curry. Come secondi lo stinco di vitello con zenzero e agrumi, un bianco di pollo farcito con feta e salsa di miele e fra i dolci dei brownies e la tatin di pere... che sarà per la prossima volta. Buona scelta di vini, di varie regioni.
Prezzo medio in linea con Milano, sui 30 euro.
Da Abele
Via Temperanza, 5
20127 - Milano
02 2613855 • 02 2619087