Un passo indietro. Il primo approccio con i corsi di cucina organizzati da Wine Night è stato il corso di
Finger Food, un paio di settimane fa. La location, un posto interessantissimo, è la sede dell'Italian Food Academy, all'interno dello spazio polifunzionale 10Watt, a Milano. Un loft modernissimo, in una vecchia fabbrica, ridisegnato e ideato da Renato Marcialis, una firma della fotografia food tra le più conosciute. Dall'ingresso arioso e tropicale, fu la vecchia sede dell'
Istituto Luce. Aura reazionaria!

Insomma, le premesse per una bella serata c'erano tutte! ...ma forse eravamo in tanti, in troppi, 20 persone, e il menu da preparare lunghissimo, 10 piatti... e così, quello che doveva essere un corso di cucina si è trasformato in una serata fra amici sconosciuti, in una cucina spaziosa, dove tutti facevano qualcosa scanzonatamente, sotto le direttive dei due giovanissimi cuochi. Ci siamo divertite tanto, a fare le tortillas, a impastare dei paninetti di patate e finocchietto (era finocchietto?), a scoprire la vera carne di canguro, a spiluccare qua e là, tra avocadi, platani fritti e gamberi con salsa al latte di cocco! Ecco, una festa, che si è prolungata ben oltre la mezzanotte, tra curiosità e assaggi.

Qualche giorno dopo, nuova newsletter di Wine Night, nuovo evento. Pasta fresca. Scalo all'isola. Mi ha incuriosita, tanto. Il tono era diverso, questa volta, e l'aspettativa si è arricchita nuovamente. Quindi, abbiamo ritentato, sempre con la fedele Elisa. L'invito parlava di "superare la barriera che idealmente separa la cucina dalla sala di un ristorante, partecipando in prima persona alla preparazione di piatti di alta cucina ideati da uno chef di livello" all'interno del nuovissimo ristorante Revel, in via Thaon de Revel 3. Vuoi non farti tentare? E' tutto nuovo... è "all’interno di uno spazio multifunzionale nel quartiere Isola a Milano, si snoda intorno ad un cortile bianco protetto da un pergolato di vite e, oltre al ristorante, ci sono pure una galleria d'arte moderna e contemporanea e un teatro". Io che sono da sempre molto proiettata verso il rinnovamento, il miglioramento e l'arricchimento delle città, anche urbanistico, l'arte in ogni forma (o quasi), l'estetica, come potevo non farmi tentare? Mi sembrava un connubio perfetto.

E' stato magnifico! Meglio del Finger food, diciamo più didattico, e seriamente didattico. L'obiettivo del corso è stato raggiunto. Non mero divertimento, ma impegno con le mani in pasta!! Eravamo in sei, tre cuochi veri a seguire le tre coppie. Katia Pepe, occhio vigile. Abbiamo provato tutti a fare tutto. E abbiamo potuto fare le mille domande che ognuno ha nella mente. Cos'è quello, cos'è quell'altro. In una cucina vera di un vero ristorante. Molto bello, per di più. Minimale, sobrio e chic quanto basta. Il cuoco Alessandro Cogliati, giovanissimo nei suoi 24 anni, è stato impeccabile. Il pasticcere e l'aiuto cuoco gentilissimi e divertenti...a dare del lei a delle giovincelle come noi... :-) Abbiamo impastato la sfoglia (300 g di farina 00, 200 g di farina di semola, 5 uova), fatto i ravioli e il loro ripieno di ricotta e basilico, gli spaghetti con la chitarra, una chitarra vera!, gli gnocchi di patate. E poi abbiamo cenato, là, al Revel, in una nuvola bianca e soffusa, con chiacchiere rilassanti fino a dimenticare che la mezzanotte era ben passata e che nemmeno quella sciagurata di Cenerentola avrebbe recuperato più la sua scarpetta! Abbiamo cenato con quello che avevamo preparato noi, in mezzo agli altri clienti. Gnocchi freschi di patate con emulsione di burro di capra alla lavanda e spolverata di bottarga di muggine, spaghetti alla chitarra fatti in casa con pomodorino datterino arrostito alla menta e piccola brunoise di melanzane, tortelli al basilico ripieni di ricotta spadellati al profumo di acciuga e pistacchi al naturali. Sapori forti, intensi, come la serata vissuta. E poi via.. con la wilma viola, verso casa! Buonanotte, alla prossima!

Risotto menta e mandorle (prima foto)
riso selvatico, quello lungo rosso e bianco
brodo vegetale
scalogno
vino rosso
menta
mandorle
Fate un trito di scalogno e fatelo appassire in una noce di burro. Aggiungetevi il riso, tostatelo un attimo e sfumate con un bel bicchiere di vino rosso. Rabboccate il riso con il brodo, poco alla volta, man mano che il brodo si consuma, nuovo brodo. Nel frattempo tagliate la menta e tostate le mandorle. Quando il riso è cotto, mantecate con una noce di burro, la menta e le mandorle. Mi ha rapita, buonissimo!