lunedì 18 giugno 2007

il pranzo della domenica: arrosto al latte




Premetto che non amo molto questo tipo di cibi, e che per questo li cucino mal volentieri. Nel senso, non mi dà vera soddisfazione agghindare un pezzo di carne. Però sono anche molto convinta che serva avere una dieta variegata e, laddove qualcosa non ci piace, cercare di allenare il nostro palato ad accettarla. Non voglio con questo sembrare stoica, ma il disgusto vero, prima di aver assaggiato, non è un buon approccio. Prendiamo le lumache. Per anni sono stata restia a mangiarle. Chiaro, fanno un po' impressione... però da lì a dire che non mi piacevano, quando mai le avevo provate, ce ne voleva. Risultato? Sono ottime, se cotte in certi modi. Per me almeno. In Alsazia, le ho mangiate nel loro sughetto di burro sfrigolante e prezzemolo, erano una favola! Idem per le acciughe, non mi piacevano, ora le mangio. Una cosa che ancora non riesco molto a mangiare sono i carciofi.. assaggiati svariate volte sì, ma mi piacciono solo alla giudia, fritti interi, perché, in fondo, sembrano patatine!
Poi a Cri gli arrostini piacciono, gli piacciono quei cibi che fanno molto domenica dalla nonna, avete presente?
E, altro poi, il blog deve contenere un po' di tutto. E così ieri mi sono applicata! Arrosto di vitello al latte.

un pezzo di vitello di circa 700 g
un litro di latte
una noce di burro
mezzo bicchiere di olio
un po' di farina bianca
una carota e un gambo di sedano
4 patate

In una casseruola ovale, riscaldate l'olio e una noce di burro, versatevi le carote e il sedano a pezzettini e fate un leggerissimo soffritto. Poi unite il vitello precedentemente infarinato. Fatelo rosolare bene su tutti i lati a fuoco alto. Salate e pepate, aggiungete le patate tagliate a tocchi abbastanza grandi e coprite con un litro di latte fresco intero (potete anche fare 3/4 di latte e 1/4 di panna). Fate cuocere a fuoco basso per circa un'ora e mezza, girando la carne di tanto in tanto. Quando la carne è cotta, toglietela dal fuoco, e fatela riposare per circa 10 minuti. Nel frattempo, fate restringere il latte, facendolo bollire a fuoco medio senza coperchio, mescolando di tanto in tanto per non farlo attaccare al fondo della casseruola. Tagliate la carne a fette sottili e servitela ricoperta con la sua salsa e le patate.

21 commenti:

Sandra ha detto...

Anche io la penso come te... ;)
+Non amo lavorare la carne, preferisco utilizzare pesce verdure e pasta.. ma nella dieta ci vuole anche quella! ;-)
Buon lunedì!

Anonimo ha detto...

Più o meno siamo tutti del stesa opinione, io cucino l'arista proprio così come te ma più d'inverno anche se devo dire che è un piatto buono anche freddo.
Buona settimana!
P.S. trovo molto più creativo comporre avendo tanti ingredienti insieme, un pezzo di carne è un pezzo di carne!

anna ha detto...

Mi associo per quanto riguarda i carciofi e una cosa che non riesco proprio a mangiare, la carne invece mi piace molto e non mi idspiace agghindarla! L'arrosto al latte è uno dei miei preferiti...baci

Dolcetto ha detto...

Hai ragione, è proprio un piatto da domenica dalla nonna: è il classico pranzo cucinato da mia mamma (che è anche nonna) alla domenica. Però con il latte non l'ha mai fatto, le proporrò sicuramente questa tua gustosa ricetta. In quanto al resto hai ragione: bisogna mangiare un po' di tutto e cercare di apprezzare tutti i cibi, magari cambiando il modo di cucinarli. Ciao, buona settimana

Anonimo ha detto...

Incredibile! era il piatto delle mie domeniche da bambina... pensavo lo facesse solo mia mamma!! :P
buona settimana

Anonimo ha detto...

Hai visto Franci che un po' nonna sono in fondo anche io? :-)
ciao!

Elisa ha detto...

L'arrosto al latte e` un must della cucina di mia madre, buonissimo :)
Ne abbiamo parlato durante la nostra strampalata serata: io mangio quasi tutto e condivido la teoria dell'assaggio prima di dire che non piace, poi e` naturale che qualcosa ci faccia impazzire e qualche altra ci faccia storcere il naso :)

Gloricetta ha detto...

Anche per me stesso approccio con le carni...ma vedo che sono in buona compagnia. Considerato che invece a casa mia la carne è molto amata "devo" cucinarla per forza. Io come ady ho utilizzato sempre l'arista, ma non ho mai pensato di mettere anche le patate. Per quanto riguarda la curiosità verso nuovi gusti (buone le lumache!)invece devo dire che sono molto democratica...assaggio qualsiasi cosa anche se poi decido secondo quello che il mio palato mi suggerisce.

Anonimo ha detto...

ecco una ricetta per far felice il mio Carlo :-)

Anonimo ha detto...

Elenaaaaaaa, questa ricetta la so fare anch'io da molti anni, e il che è tutto dire, buonissima comunque ma soprattutto molto gradita dalle mie bocche delicate, che non sono io!!!!!!Pia

Anonimo ha detto...

la Pia mi fa tanto ridere!!! grazie grazie che mi leggi.. per il corso di ricamo mi piacerebbe assai! ma quando mai?? magari ti commissiono delle lenzuola per quando un giorno mi sposerò!!!! ho ancora quei bellissimi fazzoletti a quadretti bianchi e rossi coi fiorellini in rilievo... de-li-zio-si!

Anonimo ha detto...

ti sposi? e con chi? lo hai preso per la gola?

Anonimo ha detto...

Qualiiiiiiiiiii!!!!!!!! Non ricordo per nulla, in quanto alle lenzuola temo proprio di non poterti accontentare dato che la mia vista sta calando purtroppo, figurati non le ho fatte nemmeno per Elisabetta, quindi!!!!!!!!!!! Guarda che puoi sempre dare un'occhiata ai forum di ricamo, non parliamo solo di quello e il nik, indovina un pò, è il mio nome con accanto il mio anni di nascita!!!!!ciaooooooooo

Anonimo ha detto...

figurati Pia, io scherzavo! i fazzoletti me li ricordo bene... li devo cercare a casa di mia mamma, e te li farò ri-vedere. bellissimi!!!

Loste ha detto...

Disquisendo di pizze, focacce ecc. E' assolutamente come pensi tu, per me ci sono differenze, la pizza è pizza, la focaccia ha una base simile, ma poi io aggiungo latte o patate a seconda del tipo, molto più alta e soffice. La piadina è acqua, farina, strutto ( e poco olio extra) e bicarbonato. La crescia tipica delle zone dove abito è simile alla piadina ma con più grasso e quindi maggiore morbidezza.
Anche io comincio dal fondo (inizio) dei blog, per capire come una persona si evolve nella scrittura, negli argomenti e nelle foto. Interessante anche il tuo cammino.
Un saluto Loste

Anonimo ha detto...

Elena, mi hai salutato mamma?, sai la lontananza!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Adesso rileggendo il mio messaggio mi è sembrato un pò come dire polemico, mi dispiace se è passato questo, la mia non voleva assolutamente essere una critica al piatto, chiena venia se ho lasciato capire questo dicevo solo di essere daccordo con Sandra che diceva di non amare lavorare la carne.
Adine scusami se in qualche modo il mio messaggio ti ha urtato. non era assolutamente mia intenzione può capitare di essere fraintesi d'altronde non ci guardiamo negli occhi!

Anonimo ha detto...

ma vaaa, ady! non l'ho mica letto come polemica il tuo messaggio, anzi!! ciao buona giornata!

Anonimo ha detto...

Ritorna la Pia de Bepin!! Che bello questo blog, è ricco di sorprese e di "amici virtuali"! Pensa, io non so nè cucinare, nè ricamare...mi sa che non mi sposerò mai!! Ciao ciao magfi

Anonimo ha detto...

Sono cose di cui si può benissimo fare a meno, ci sono ristoranti e pizzerie a iosa, per i ricami ne trovi fin che vuoi!!!!!!!!Ciao belle

Anonimo ha detto...

Te ghe rason Pia! magfi