le nastrine all'avena (ancora pane? hihihi)
Non è vero che "basta pane giurin giuretto"... alla fine ci risiamo. Il fatto è che non ho tempo per preparare cose diverse la sera, e il pane mi consente di dilazionare i tempi di lievitazione e cottura. Questo però è un po' diverso, va bene da solo sì, col formaggio a mio avviso è ottimo, ma la ricetta originale lo prevedeva per la colazione. Tant'è vero che chiama questi panini nastrine (e nel nostro immaginario collettivo, le nastrine son dolci). Io le ho fatte, congelate e a colazione me ne tiro fuori una e la puccio nel latte! Il latte col pane è un retaggio della nostra infanzia e ancor più dei nostri nonni. Da piccola mi piaceva tantissimo, mi facevo certe scodelle di latte col pane dopo le due ore di pallavolo! La prossima volta però, farò le nastrine senza quel cubetto intero di lievito, ma col poolish, che preferisco. Mal sopporto oramai questi impasti con 25 g di lievito sapendo che, solo con una notte di lievitazione, se ne possono usare solo 1,5 g.
340 g di farina integrale
160 g di farina 00
240 ml acqua
25 g lievito
10 g malto
16 g sale
150 g fiocchi avena
80 g uvetta
fiocchi d'avena, semi di lino e sesamo per decorare
Impastate le farine con il malto e il lievito, aggiungendo l'acqua man mano. A metà impasto aggiungete il sale (che non dovrebbe venire in contato mai con il lievito). Formate una palla e lasciatela riposare per circa un'ora (dovrebbe raddoppiare). Poi rimpastatela lievemente aggiungendoci i fiocchi d'avena. Formate le nastrine ricavando prima dei rettangoli di circa 10-12 cm per 5 cm, e poi ripiegandoli su loro stessi nel centro. Spennellateli con un po' d'acqua e decorateli con il misto di semi di lino, avena e sesamo. lasciate riposare ancora un'oretta. Infornate poi a 200 gradi con vapore (aggiungendo una pirofila d'acqua in forno).