mercoledì 31 gennaio 2007

l'artusi e la zuppa di acetosella

Qualche giorno fa mi è stato regalato questo libro, non uno qualunque, non da una persona qualunque. Da un cuoco, che mi ha pensata forse, conoscendo la mia distratta passione per la cucina.

In mezzo a tanti libri moderni, dalle foto lusinghevoli e coloratissime da cui tutti prendiamo rigorosamente spunto, un libro che ha un antico sapore ed umanità. Me lo sono gelosamente sfogliata, sorridendo di fronte a certe parole e commenti a dir poco insoliti, ma sorprendendomi laddove un piatto riusciva a prender forma con ingredienti primari e sobri. Lontano dalle fusioni di oggigiorno.




E così vi voglio regalare una ricettina, copiata proprio da lui, disadorna quanto basta, ma pregevole per l'ingrediente usato, poco comune ai più.

200 g di acetosella
un cespo di lattuga


Dopo aver tenuto in molle questi erbaggi, sgrondateli ben bene, tagliateli a striscioline e metteteli al fuoco. Quando saranno cotti, date loro sapore con una presa di sale e grammi 30 di burro. Mettete nella zuppiera due rossi d'uovo con un po' di brodo tiepido, unitevi i detti erbaggi e quindi, a poco per volta e mescolando, aggiungetevi tutto il brodo bollente necessario per la zuppa; gettate poi il pane tagliato a dadini e fritto, e mandate in tavola con parmigiano a parte. Così preparata, questa minestra potrà servire per cinque persone.

lunedì 29 gennaio 2007

lumaconi stilton e cavolo nero

Sono in pieno periodo cavolo nero. Non l'avevo mai preso e ultimamente mi sento votata a quelle sue foglie lunghe e scure, verdissime, corpose, tenere. Quindi vi toccherà sorbirvi un'altra ricetta con 'sto cavolo! Vi premetto che me la sono inventata, come spesso succede, creando con quello che trovo in frigorifero. Non sono ancora organizzatissima per cucinare tutti tutti i giorni dei manicaretti. Alla fine, sarò obesa forse, ma con un blog bellissimo! :-) (Hai visto Simo', che l'ho scritto?)


Scusatemi la deviazione personale... torniamo a noi.

Cosa ci serve:
lumaconi
cavolo nero, qualche foglia
50 g di stilton
1/2 bicchiere di latte
un fiocchetto di burro
cipolla rossa
sale e pepe




Mi hanno insegnato a pulire il cavolo nero prendendo con le dita la spina dorsale del cavolo alla base e tirando verso la foglia. Rimane solo la parte più tenera.
Lavate le foglie del cavolo nero e tagliatele a listarelle sottili. In un tegame fate appena dorare la cipolla rossa (mi piace il contrasto rosso e verde) con il burro e buttateci il cavolo tagliato. Quando è appena cotto, aggiungeteci mezzo bicchiere di latte e lo stilton tagliato a cubetti. Sta a voi allungare con altro latte o panna a piacere. Aggiustate di sale e pepe e condite i lumaconi.

sformato di broccoli e cavolfiori

In piazza Argentina stamattina i peschi erano già fioriti. Pazzie della natura! Persino il mio gelsomino, che di norma in questi tempi perdeva qualche foglia, è rimasto intatto e florido. Ma è incredibilmente prematuro pensare alla primavera (che aspetto con desiderio profondo) e continuo, almeno per un po' ancora, a scegliere quei prodotti che normalmente nascono con il freddo.

400 g di broccoli
40 g di panna
20 g di burro
2 uova
sale

400 g di cavolfiori
40 g di panna
20 g di burro
2 uova
sale

Sbollentate i broccoli tagliati a rosette in acqua salata. Quando saranno cotti, ma non molli, passateli in un tegame con un po' di burro. Frullateli poi con le uova la panna e un pizzico di sale.
Per i cavolfiori fate lo stesso.
Ora, imburrate degli stampini e disponete a strati alternati i due composti. Metteteli in forno caldo a 170 gradi a bagnomaria per circa mezz'ora.
Lasciate raffreddare un po' e sformate. Condite a piacere con la salsa olandese, ci starebbe perfettamente.

giovedì 25 gennaio 2007

spaghetti crudo, zucchine e pistacchi



Un'invenzione dell'ultim'ora, l'aggiunta dei pistacchi, che mi son sembrati perfettamente a loro agio con le zucchine e il prosciutto!

spaghetti Taganrog Latini
qualche pistillo di zafferano
zucchine
qualche pistacchio
delle fettine di prosciutto crudo
olio sale e pepe

Nell'acqua della pasta sciogliete qualche pistillo di zafferano, che la renderà ambrata. In un tegame mettete un filo d'olio e le zucchine tagliate sottili ad appassire un po'. Io le preferisco al dente. Separatamente, pestate al mortaio i pistacchi e tagliate a striscioline il prosciutto che aggiungerete a freddo alle zucchine. Condite la pasta, magari lasciando un po' d'acqua di cottura, per la morbidezza. Una spruzzata di pepe.

mercoledì 24 gennaio 2007

terrina di pollo con ortaggi

Ricetta imparata a un corso di cucina frequentato qualche anno fa. Un puro divertimento, aspettavo solo che arrivasse il mercoledì per immergermi in certe prelibatezze....


Per 4/6 persone:

400 g di petto di pollo
4 carotine piccole
2 zucchine piccole
10 fagiolini
1 dl di olio extravergine di oliva
1 dl di panna o latte
100 g di lardo d'arnad
1 albume d'uovo
succo di limone
sale e pepe

Pulire le verdure e farle cuocere al dente separatamente in acqua salata in ebollizione. Scolarle e raffreddarle. Private i petti di pollo delle parti grasse e nervose e tagliateli a cubetti.
Tritarli finemente con il mixer insieme all'albume, un pizzico di sale e pepe e unire a filo l'olio. Completate con la panna. E' bene che tutti gli ingredienti e anche il mixer siano ben freddi, altrimenti in cottura i grassi vanno da una parte e il resto dall'altra. Fatto il composto, riponetelo in frigo mentre preparate il resto.
Foderate uno stampo rettangolare con il lardo. Disporre poi sul fondo dello stampo uno strato di composto omogeneo e alternare, a strati, con le verdurine tagliate a listarelle. Richiudere col il lardo, coprire con un foglio di alluminio e far cuocere a bagnomaria in forno a 160° per circa 30-35 minuti.
Lasciar raffreddare, sformare e affettare. Condire con un po' di succo di limone, a piacere.
Un'accortezza: il latte, se lo sostituite alla panna, renderà la terrina un po' meno morbida, in quanto evapora e non è così grasso. E' possibile correggere l'impasto con un po' di martini dry o brodo freddo.

domenica 21 gennaio 2007

la cheesecake di rinetta



Rinetta è una mia carissima amica, dai tempi del liceo. Diciamo che è la più "antica" delle amiche, volendo significare con antico un valore prezioso e non svalutabile. E' anche un'ottima cuoca, fantasiosa, nonostante lo neghi completamente! Questa torta nasce da una conversazione a Udaipur, India, estate 2006. Seduti piacevolmente a far colazione davanti a una cheesecake tedesca (ogni tanto i curry, i thali e le dalls indiani ci uscivano dagli occhi!), Rinetta ci ha illustrato le sue prodezze culinarie. E mi ha rinnovato la ricetta, che ho fatto mia: non tradisce... quindi è da segnalare!

180 g di biscotti secchi
100 g di burro
250 g di ricotta
250 g di mascarpone
80 g di zucchero
1 bustina di vanillina
3 uova
30, 40 g di frutti di bosco
2 cucchiai di zucchero
succo di mezzo limone

Per la base della cheesecake: con un mixer sbriciolate finemente i biscotti secchi. Aggiungeteli al burro, precedentemente sciolto. Mescolate bene e stendete questo composto in uno stampo rotondo per dolci, avendo cura di schiacciarlo bene e livellarlo. Riponete in frigo. Nel frattempo, sbattete i tuorli con lo zucchero, montandoli con una frusta, incorporate la ricotta, il mascarpone e la vanillina, sempre mescolando bene fino ad ottenere un composto cremoso e liscio. Alla fine aggiungete gli albumi montati a neve ben ferma e mescolando con la frusta con dei movimenti dal basso all'alto, per far incorporare aria al composto.
Infornate per circa 40 minuti a 160°. La cottura lenta permette al composto di cuocere bene, e di gonfiarsi omogeneamente. Quando il dolce è pronto, un po' si smonterà (non vi preoccupate), mettetelo in frigo a riposare. E' migliore fatto il giorno prima o qualche ora prima della consumazione.
Per la guarnizione, io ho scelto i frutti di bosco, classici, frullati con un po' di zucchero e di succo di limone.

giovedì 18 gennaio 2007

cipolle ripiene

"...né lacrime, né religione, né alberi, né spesse mura, né altro se non per ridere" (A. Frénaud)


Queste cipolle ripiene... di? Non l'ho messo apposta nel titolo, per dare un po' di curiosità! Innanzitutto dovrete scavare internamente le cipolle il più possibile, in modo che poi non si abbia a mangiare una cipolla, ma solo un morbido contorno ripieno. Le metterete poi in una pentola d'acqua a bollire per circa venti minuti, o fintanto che avranno perso la compattezza. Ho usato le cipolle rosse questa volta (non credo fossero di Tropea, quelle son più allungate e dolci), ma ho la sensazione che le cipolle bianche abbiano fogli più sottili e che siano più adatte.

Il ripieno!
funghi porcini (per cinque cipolle piccole, ne ho usato uno medio)
pan carré, una fetta
un cucchiaio di latte
timo e prezzemolo

Come avrete notato, le mie preparazioni sono sempre prive di mille ingredienti. Questo perché mi piacciono le cose pure, semplici, e poi diciamola tutta: non ho a disposizione tante ore per cucinare (anzi!) e me ne dispiace.
Tornando al ripieno. Il tutto è molto semplice, una persona giusto un po' appassionata di fornelli saprà benissimo come far rosolare dei funghi in un filo d'olio con della cipolla per circa 10 minuti. A freddo aggiungerete il pan carré bianco sbriciolato e un cucchiaio di latte e finirete il tutto con del prezzemolo e del timo. Salate e pepate.
Ponete il ripieno nelle cipolle e infornate per circa 20 minuti in una pirofila con un fondo di brodo, tenendole bagnate di tanto in tanto (permetterà che non si rinsecchiscano).

shortbread, che passione!



Un té con la regina Elisabetta?
Li adoro, fraibili, teneri, morbidi, delicati, armoniosi, nella forma e nel gusto. Ecco a voi, signori e signore, gli shortbread! Il nome deriva da quello che era l'ingrediente principale di questi biscotti, lo (o gli) shortening, dei grassi utilizzati nella preparazione di molti alimenti. Un tempo si cucinavano solo per Natale, ora invece... da leccarsi i baffi.

La mia ricetta prevede questo:

1 uovo
180 g di burro (sarebbero 220, ma anche con 180 vengono benissimo)
2 tazze di farina bianca 1/2 tazza di farina di riso
2/3 tazza di zucchero semolato
1 bustina di vanillina

La preparazione è semplice, basta mettere tutti questi ingredienti nel mixer. Serve fare attenzione però alla temperatura della pasta, una volta formata. Non dev'essere calda o tiepida, altrimenti il burro si scioglierà durante la cottura, separandosi un po' dal corpo del biscotto, e formando uno strato lattiginoso in superficie. Quindi, io consiglio di mettere la palla di pasta avvolta nell'alluminio in frigorifero per una mezz'oretta, prima di procedere alla cottura.
Il forno dev'essere caldo a 180 gradi. Servirà ora munirsi di una teglia rettangolare dove verrà disposto il biscottone tutto intero, steso con il mattarello. Diciamo che dovrebbe risultare alto circa 1,5 cm. Spolverizzate con dello zucchero e infornate per circa 30 minuti. Il tempo della cottura è importante. Il biscottone sarà pronto quando non apparirà molto cotto, ma solo dorato in superficie. Si toglierà dal forno e, ancora caldo, si taglierà in rettangoli con un coltello lungo dalla lama liscia. Quando si raffredderanno, i nostri biscottini avranno la consistenza giusta per essere chiamati shortbread. E sono deliziosi!

martedì 16 gennaio 2007

turn simple into special



Resto sulle zuppe, dopo aver fatto incetta di verdure al mercato sabato mattina. Penso anche che, tutto sommato, qualcosa di leggero non stoni ogni tanto... Questa zuppa me la sono inventata al momento, cercando di combinare la semplicità di qualche ingrediente con l'allegria di un piatto colorato.

Per la parte verde:
4-5 foglie di cavolo nero
1 gambo di sedano
200 g piselli
mezza cipolla

Per la parte arancione:
4 carote
5 pomodorini
qualche pezzetto di sedano
l'altra mezza cipolla

In due pentole separate ho messo a bollire gli ingredienti in precedenza indicati, con un filo d'olio alla base, senza soffriggere. L'idea era di restare leggeri! Ho fatto cuocere e poi ho frullato tutto. Delicatamente ho versato i due passati nel piatto, facendoli incontrare ma non litigare. Ho decorato con dei fili di bacon e le foglie più piccole della parte centrale del cavolo nero, rosolati in poco olio.

domenica 14 gennaio 2007

metti una sera, sei amici a cena



Già, metti una sera, sei amici a cena. Un giro al mercato, sabato mattina, quanti colori, forme, sapori... mi verrebbe voglia di prenderli e mischiarli tutti! E così, ho provato a fare questa sorta di ribollita, a modo mio, estrapolata da mille ricette lette qua e là. E così,
carote
cavolo nero toscano
cavolo verza
cipolle
fagioli cannellini freschi
sedano
pomodorini
Un po' d'olio alla base, tutti i coriandoli di verdure dentro, tranne i cannellini, che ho cotto separatamente e aggiunti per metà interi e per metà passati al mixer. Il mio tocco personale? Ho voluto provare, una mezza fettina sottile di pancetta e un mazzetto di timo (che adoro).
Una manciata di pepe nero, un filo d'olio di olive taggiasche ligure... et voilà! Servita con delle fette di pane pucciato nell'olio, salato e tostato. Sembrano aver gradito tutti quanti!!! Ecco, la cucina semplice, che mi piace tanto!

giovedì 11 gennaio 2007

il ricordo dell'india

"...tu cucinerai per me, e io ballerò per te..." (Un tocco di zenzero)



Ogni sera in India era diventato buon costume prendere un té allo zenzero. Da non appassionata di zenzero, confesso che adesso, quasi tutte le sere, sotto le coperte, sorseggio una tazza di questa sorta di infuso dorato e la mente mi riporta principalmente a Pushkar (Rajasthan), città che, mentre si riflette sul lago dedicato a Brahma, se la gode dipingendo le casette di blu e giallo, vendendo coperte e incensi e succhi di frutta coloratissimi. Eravamo attorno a un tavolo di un improbabile localetto affacciato sul lago e sulla strada tintinnante, eravamo in tanti a raccontarci le nostre vite, zuppi d'acqua...

un pezzettino di zenzero
mezzo limone spremuto
del buon té, meglio se darjeelling (restiamo in India)
un abbondante cucchiaio di miele

....ed ecco l'incanto.

mercoledì 10 gennaio 2007

il tempo delle arance (suite)

Questi paccheri vengono direttamente da Torvaianica, da Mario, un amico di Simona, vissuti in una tiepida giornata d'aprile, assolata e solitaria, di puro benessere.

paccheri di Gragnano
scampi (2 a testa)
scorzette d'arancia
bacon
pomodorini
aglio, olio, sale, pepe

Non metto le dosi, non credo sia un piatto difficile da fare. Lascio a ognuno la corretta combinazione di sapori. L'unico suggerimento che posso dare è di non esagerare con il bacon, per non nascondere il profumo dell'arancia e degli scampetti. Io, per due persone, metterei una fettina sottile di bacon tagliata a listarelle e fatta soffriggere in un po' d'olio, aglio (o scalogno, a piacere), delle scorzettine d'arancia (private della pellicina bianca, amarognola) e dei pomodorini datterini o ciliegini. Aggiungere infine gli scampi e lasciare stufare cinque minuti.

il tempo delle arance

E d'un tratto capii che pensare è per gli stupidi, mentre i cervelluti si affidano all'ispirazione. (Arancia meccanica, 1971)

Le arance mi danno l'idea di un tempo senza fine. Si raccolgono in autunno, si gustano in inverno e, in estate, gli alberi dei paesi mediterranei ne sono pieni.
Dunque, per creare un legame, inizio dalle arance.

2 arance
1 e 1/2 tazza di farina
1 e 1/2 tazza di zucchero
3 uova
2 cucchiaini di lievito
50 g di mandorle tritate
125 g di burro

Far sbollentare le arance intere per circa mezz'oretta in una capiente pentola. Quando sono pronte, lasciatele intiepidire e poi tagliatele a cubotti. Separatamente, in un mixer, metterete tutti gli altri ingredienti, e via via aggiungerete le arance. Frullate il tutto. Imburrate uno stampino da budino o da kugelhopf e infornate a 160° per circa un'oretta. Guarnite a piacere con delle scorzette d'arancia caramellate o, volendo, passate nel cioccolato.

divertirsi cucinando a milano

Una breve rassegna di corsi di cucina a Milano, alcuni validi e professionali, altri un po' meno, ma sempre divertenti, altri mai sperimentati. Con l'aiuto delle esperienze altrui, che ho segnalato, potete farvi un'idea e darmi anche delle nuove idee, segnalandomi quelli che mi saranno sfuggiti, in modo da arricchire le informazioni.



IPCA - la scuola de La cucina italiana, molto professionale, molti corsi, anche in pausa pranzo, bravi insegnanti, piazza Aspromonte 15

Altopalato - centro di cucina enogastronomica, molto professionale, molti corsi, bravi insegnanti, potete leggere qui e qui, via Ausonio 13

Il cucchiaio di legno, negozio chic, nato da poco, potete leggere qui e qui, via Pontevetero 13

Teatro 7, molto carino il ristorante, vedete qui, qui e qui, lo spazio organizza corsi interessanti che potete leggere qui , via Thaon de Revel 7


Congusto, Via Giovan Battista Nazari, 3 - 20129 Milano


L'Arte del ricevere, già molto conosciuto per la vendita di pregiati té, adesso ha aperto un laboratorio di cucina presso il Teatro 7, con corsi dove il té è protagonista e dove c'è una grande attenzione al lifestyle. via Thaon de Revel 7


Csaba dalla Zorza, Luxury Books, presso Congusto, via Tazzoli 11

Wine night Milano, organizza corsi, serate e degustazioni in varie sedi, è online

La nostra cucina, corso Indipendenza 5

Kitchenweb, divertente e raffinato negozio di attrezzature per cucina, ai corsi collabora pure Giulia, l'apprendistacuoca, via E. De Amicis 45



Medagliani, lo storico negozio di fornitura alberghiera, via Oslavia 17

Eventiquattro, l'università del gastronauta, di e con Davide Paolini, e altri eventi organizzati in particolari occasioni, via Monte Rosa 91

Peccati di gola, vari corsi in tutta Italia, a Milano in viale Caldara 35/A

Laboratorio di cucina Cingoli, via Tucidide 56

Associazione L'orso Morgante, presso Tathagata, corsi di cucina naturale, via Tortona 20

Mangiando e imparando, viale Caldara 35/A


Alla cucina economica, all'interno del medesimo ristorante, via Guicciardini 8


Cucina & friends, via Napo Torriani, 3, nuovo, mai provato

Quaderni e fornelli
, Centro commerciale Piazza Portello, mai provato

Cavoli a merenda, Corso Magenta 66 , mai provato


Des Mets & des Mots, via Morimondo 26, nuovo, mai provato



Incontri con lo chef , Spazio eventi “Il Luogo Ideale" Via Grosotto 9, al secondo piano - sopra il negozio Botanic situato nell’area commerciale di Piazza Portello, nuovo, mai provato

Corsi di cucina e panificazione, in giro per l'Italia, anche a Milano

dove comprare cosa?

Girando nei blog e con la curiosità di provare svariati cibi conosciuti grazie ai blog e alle conoscenze fatte nel tempo, ho scoperto elementi e materiali e ingredienti di cui ignoravo l'esistenza prima, o quasi, o solo non ci avevo mai fatto caso, mai assaggiato, mai utilizzato. Il problema per lo più e per tutti, mi è parso di capire, è quello di scovare queste cose, di andarle a reperire.
Ora, da che sono a Milano, questi 17 anni di vita cittadina, ho sempre avuto una predilezione per il gironzolamento della città. Prima andavo a piedi, ora giro con la fidata wilma viola. Ma giro sempre, quando posso.
Giro un po' perché son fissata con le mappe, e il tuttocittà è la mia bibbia, e mi piace sapere dove sono e ricordarmi il nome di una o un'altra via.
Un po' perché, entrando con garbo in certi negozietti, vengono a galla curiosità che, inevitabilmente, prima o poi tornano buone, in tutti i sensi. :-)
Un po' perché, in questi negozietti (uso sempre il diminutivo, ma appartiene al mio linguaggio, ed è solo come coccola), si possono anche scambiare due chiacchiere con chi li gestisce, scoprire che sì, peccato che certi negozietti non ci sian più, che speriamo che ci si mantenga così, nonostante gli affitti elevati, che è bello conservare le tradizioni, nostra identità in cui serve rispecchiarsi, depositaria di antiche memorie.
E ho poi scoperto che, man mano scrivevo i post, qualcuno mi ha ringraziata per la segnalazione di una bottega piuttosto che un'altra, laddove io non pensavo di aver scovato chissà che. Ho quindi capito che ciò che cerco io non sempre è ciò che trova un altro, e viceversa.
Quindi, vada per lo scambio! Man mano troverò qualcosa di utile, lo segnalerò. E voi aiutatemi!

rabarbaro: a Milano l'ho trovato e visto solo dal verduriere di piazza Tricolore, angolo viale Premuda. Ce l'ha quasi sempre, mi ha detto. Vende anche giuggiole, cramberries freschi, sorbole, stramberie di gioventù, insomma.

sali: i posti che segnalo sotto vendono diverse qualità di sali. Magari non sempre ne sono riforniti, ma ce l'hanno. Oltre ai più curiosi e blasonati dai blog, quali il nero e il rosso, ci sono moltissimi sali marini, fleur de sel, sali di Guérande, sali misti a spezie.

sale nero delle Hawai: io ho trovato il sale nero delle hawai di Quai Sud alla Panetteria F.lli Pizzochero, in Piazza Oberdan 2, angolo viale Piave, a Milano. Anche in corso Magenta 1 alla Drogheria Soana lo vendono, di un'altra marca.

sale rosso Alaea delle Hawai: sempre alla Drogheria Soana. La Drogheria Soana è una di quelle drogherie che si trovano a Milano, di vecchio stampo, bellissime!!! I ripiani di legno, mille cose accatastate, ma ordinate, i proprietari anziani signori della Milano bene. Vende moltissimi tipi di sali, pepi, spezie, miele, thé, marmellate, gelatine, pasta Cocco, Latini, Verace. Fatevi un giro sul sito.


E poi, per acquisti online di sali, segnalo questi siti:

Enogastronomia Di Leva
Palatifini
Sale della vita
Gourmeticône
Patiwizz
Bienmanger


prodotti francesi: comptoir de france

formaggi: a Milano le migliori selezioni di formaggi sono da Peck, sicuramente, e alla Baita del formaggio. Non dimenticate l'Esselunga, ne ha moltissimi, di un'ottima qualità.

matcha: l'ingrediente forse più modaiolo nei blog, spesso sconosciuto, dal sapore amarognolo, che si presta a un sacco di preparazioni. E' un té finissimo in polvere, tratto dalla macina delle sue foglie, prima cotte al vapore. Molto pregiato, si usa per la cerimonia giapponese del té. Dove l'ho trovato io? A Milano da:

Kathay
L'arte del ricevere
La teiera eclettica

adina chi

Adina, perché, molti mi chiedono? Adina nasce da molte vacanze, trascorse con le mie preferite, Pisola e Rinetta, che mi dicevano di avere un po' il fare imperioso, alla Adolf, quell'Adolf, sì, lui. Avete in mente quando si dice: cosa facciamo? dove mangiamo, qua o là?, dove andiamo? nessuno decideva mai per paura di fare un torto e così... io mi assumevo le mie responsabilità. :-) In verità non so se sia un pregio o un difetto.. invero, mica sono così imperativa, ma assomiglio sicuramente parecchio in questo alla Giuly, la mia mamma, adinesca pure lei!
Veneta, e residente a Milano da quasi mezza vita. Fedele alle tradizioni, fedele alla trasformazione, amo la mia città. Meno di un tempo, ma sempre l'amo.
Il blog, perchè? Per curiosità, credo. Nato per caso, come spesso succede nelle cose che faccio. Mi ci sono affezionata per una serie di motivi.
C'è stato un momento nella mia vita in cui ho cercato di individuare il giorno in cui sono "andata a male", per seguire un lavoro che poco si adattava alla mia esistenza precedente, ma che tuttavia ne era diventata una parte preponderante (come diceva il mio papà, se ci si impegna, si riesce a fare tutto), ma che aveva tolto molto a quello che ero io. In quello stesso momento, mi sono chiesta se sarei ancora stata in grado di scrivere un tema, come a scuola, di leggere libri in continuazione, come un tempo, laddove le mie letture e scritture erano solo volte alla mia professione.
E' arrivato il blog, una spinta, uno stimolo che ha risvegliato spiagge e mari sopiti. Mi ha fatto riscoprire la scrittura a mano libera (si diceva così un tempo, no?), la lettura, l'uso del dizionario, italiano, inglese e francese, dei sinonimi e dei contrari. Sì, tutta una riscoperta. Il blog ha avuto il merito di ricondurmi a quell'esistenza, di farmi riscrivere, di ridarmi quel filo che mi apparteneva, la fantasia, la sensualità del nuovo. E così ho capito che certe passioni dimorano in noi, godendo di una straordinaria autonomia. E mi ha fatto scoprire la fotografia. Fortificato la convinzione che serve studiare in tutto. Ha rispolverato antiche credenze, ne fa nascere di nuove. Aiuta a cercare chiari lidi, sprona la ricerca, crea amicizie e confronti. Mi ha fatto guardare con occhi diversi i colori accesi dei cibi, le foglie, le erbe, gli aromi, le forme della natura, immensamente perfette, assaporare gusti lontani dalla quotidianità. E' un hobby, certo. Ma non hanno sapore le giornate senza il cibo. E' un benessere, la cultura delle civiltà negli anni, nel tempo, dei popoli. E' convivialità, a prescindere che davanti abbiamo una fetta di pane e sopressa o un'ostrica.
Condivido a pieno una frase di Bourdain: il vostro corpo non è un tempio, è un parco dei divertimenti. Godetevi la cosa. Certo è un'avventura, ma lo sapevate già ogni volta che avete ordinato un taco o uno schifoso hot dog...

archivio

antipasti
biscotti aglio e erba cipollina
blinis al radicchio e mais
datteri ripieni di pesce spada affumicato
falafel
insalata di avocado, pompelmo e paprika

paté di fegatini di pollo
saccottini di pasta brick
timballo di grano saraceno, verza e fichi
torta di pomodori
tortino di cipolle e fichi
tortino di shropshire e pere
supplì

zuppe
crema di cannellini con crostini al burro salato e salmone
crema di castagne e mele
crema di fagioli e orzo al profumo di rosmarino
crema di piselli con fave e capesante
fregola pomodorini e vongole
fregola con verdure verdi
ribollita a modo mio
zuppa bicolore
zuppa di acetosella
zuppa di cavolfiore e cremina di zucchine
zuppa di cicerchie
zuppa di granchi del Maryland
zuppetta di rucola e pistacchi

primi asciutti
bigoli Nobili con radicchio e salsa di zafferano
bigoli con l'arna, cucina vicentina
cake di pasta
crèpes alle verdure
garganelli con puntarelle e mollicata
gnocchetti di grano saraceno e verze
gnocchi allo shropshire
gnocchi di patate viola con gamberi, pancetta e pomodorini
lumaconi stilton e cavolo nero
orecchiette con peperoni e capperi
paccheri ripieni di zucca e fonduta di gorgonzolapaccheri scampi, arance e bacon
ravioli di farina di castagne con ripieno di pancetta e mirtilli
riso con fave, porri e fonduta di reblochon
riso venere con porri e colombare
risotto all'uva caramellata
risotto con asparagina e pasta di salame
risotto con broccolo fiolaro e reblochon
risotto con cedro e pistacchi
risotto con filetti di triglia e barbabietole
risotto pompelmo rosa, calamari e polvere di taggiasche
risotto con succo di vitello e pere
risotto selvatico con menta e mandorle
risotto con spinacino e bagòss
spaghetti burrata, datterini e pesto grezzo
spaghetti al nero di seppia, gamberi e limone
spaghetti pesto di rucola e basilico, calamari e limone
spaghetti crudo, zucchine e pistacchi

verdure e dintorni
cipolle ripiene
crocchette di patate e zucchine
crostata di spinaci e parmigiano
erbette agli agrumi
gateau di zucca
insalata di albicocche e petto d'anatra affumicato
insalata di cavolfiori, asiago e semi di mostarda
insalata di cavolo viola, noci macadamia e primosale
insalata di finocchi, pachino secco e finocchietto
melanzane piccanti
mini moussaka
patate all'alloro
polenta con lenticchie e tegole di parmigiano
purea di lenticchie e verdurine al rosmarino e noci
rape al lardo, cucina vicentina
sformato di broccoli e cavolfiore
torta di zucchine e rosmarino

carni
arrosto al sale con mele
arrosto di maiale con composta al rabarbaro
arrosto di vitello al latte
filetto di maiale ripieno di verza e salsa di barbabietole
pollo freddo con pesche
pollo impanato all'avena ripieno di broccolo fiolaro
pollo con semi di senape e sesamo, e miele
spiedini di pollo marinati
terrina di pollo e ortaggi

pesci
involtini di melanzane e pesce spada
polipo con la riccia
polpo con finocchi e arance (in pita)
tonno con lime e olive arrostite
zuppa tiepida con rana pescatrice e salvia croccante

uova
mini flan alle verdure (zucchine e barbabietole)
uova al parmigiano
uova in cocotte con porri

dolci e biscotti
amor polenta
biscotti con avena e sesamo
biscotti al tè affumicato e nocciole delle langhe
biscotti con la farina gialla maranelo
biscotti con grano saraceno
biscotti pesciolini di frolla coperti di cioccolato
biscottini oro saiwa
biscuit al cioccolato con lenticchie
bouchons di cioccolato al sesamo
brioche lievitate
budino al caffé con salsa di cioccolato e peperoncino

budino di cioccolato e zenzero
ciambella al té e panna acida
cannoli di mele e arance
cheese cake di rinetta
crème brulée al latte ci cocco e miele
croissant al burro
crostata di prugne
cubotti di cioccolato al caffé con pistacchi
fregolota
lagaccini al cioccolato
macaron
mascarpone soffice, zucca candita e arancia
meringhe alle nocciole
mousse di cioccolato bianco e lamponi
mousse di mango e cioccolato amaro
mousse di pere e cioccolato
panna cotta con salsa di ciliegie

panna cotta al té verde
parfait di passion fruit
paste di meliga e farina otto file
sablé al cioccolato e fior di sale
sablé alla vaniglia senza uova
semifreddo di more, cioccolato bianco e more alla menta
semifreddo al caffé
sfoglie di cioccolato bianco e nero, con lavanda e cranberries
shortbread
sorbetto al cetriolo
soufflé al cioccolato
stollen di natale
tartufi ricoperti al cioccolato bianco e matcha
torta alle arance
torta al limone meringata
torta di cioccolato e lamponi
torta con grano saraceno e mirtilli rossi
torta di lamponi, quasi clafoutis
torta di mele
torta di prugne nascoste
torta di ricotta e pesto di pistacchi
tozzetti di mammù

pani e cakes
bagel
cake di piselli e sesamo nero
cake con pomodori secchi, melanzane e menta
crackers ai semi di lino e sesamo e alla paprika
crackers al parmigiano
focaccia
grissini quasi sfilatini di pane
muffin greci (feta, olive, erbette)
nastrine all'avena
pan de queso o pão de queijo
pane ai mille semini e dentro pomodori secchi (con poolish)
pane alle erbe
pane di segale con semi di finocchio (con biga)
pane morbido con albicocche e nocciole


tè e bevande e marmellate
frullato di albicocche e ribes
marmellata di ananas, vaniglia e anice
marmellata di rabarbaro e lime allo zenzero e miele

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cuoco andata e ritorno, Davide Oldani
il viaggio di un cuoco, Anthony Bourdain
la parte più tenera, Ruth Reichl